Il periodo Pennac per me è ufficialmente sospeso. Dopo avere rispolverato la saga di Malousséne sono passata infatti ad un libro che avevo comprato un bel po’ di mesi fa e che, non ho ancora capito per quale motivo, non ho iniziato subito a leggere.
Una cosa è certa: Storia di un corpo di Daniel Pennac (Feltrinelli) è il mio primo libro del 2014.
Partiamo dalla prima considerazione: non c’è mai stato titolo più azzeccato (nella sua versione francese è Journal d’un Corps). Storia di un corpo è esattamente quello che dice di essere, ovvero il racconto giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, della vita di un uomo che considera il suo corpo come protagonista assoluto della storia che decide di raccontare alla figlia Lison. Un diario che ripercorre una vita intera, iniziato all’età di 12 anni e con un’ultima annotazione a 87 anni, poco prima di morire.
Tutto il racconto ruota dunque attorno al corpo con la descrizione precisa delle emozioni che si provano. L’amore, la nascita di un figlio, un lutto, la guerra, la salute naturalmente, il rapporto con le altre persone, il lavoro, la modernità. Tutto quello che non ha a che fare con il corpo non viene citato se non marginalmente, ma del resto non è il nostro corpo che ci permette di vivere le emozioni che ogni giorno viviamo e di fare quelle esperienze che da bambini e fino all’età adulta forgiano il nostro carattere?
Il corpo diviene dunque, con il passare degli anni, quasi lui stesso diario. Ogni cicatrice, ogni chilo in più o in meno, ogni dolore, ogni muscolo, raccontano la storia di una vita. Si tratta naturalmente di un racconto molto intimo e la scrittura che ha scelto Pennac è perfetta per fare questo viaggio fin nei pensieri più privati di un uomo.
Le uniche aggiunte, le uniche deviazioni a quella narrazione sempre fedele a se stessa, sono delle note che l’autore di questo diario, sul finire della sua vita, decide di dedicare alla figlia Lison per darle una chiave di lettura per comprendere fino in fondo quello che si troverà in mano, facendo così di questo diario, una sorta di testamento morale.
Non credevo che lo avrei mai ridetto dopo le promesse fatte a quanti me lo hanno chiesto in questi anni. Ma a questo punto mi è venuta voglia di rivedere Parigi 🙂
(Storia di un corpo/ Daniel Pennac / Feltrinelli/ pp 352/ euro 18,00)
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