Quanti di voi hanno un libro nel cassetto pensando che potrebbe essere perfetto per finire tra le grinfie di una blasonatissima casa editrice? Quanti di voi pur di vedere pubblicato il proprio “gioiellino” di scrittura sono scesi a compromessi così tanto da “affidarsi” a quelle case editrici, sicuramente meno blasonate, che propongono contratti dove l’unico a pagare è l’autore?
Anch’io ce l’ho un libro nel cassetto, e forse un giorno lo manderò in giro, lo farò leggere a qualcuno. Oppure no. E magari dirò quello che dice la metà degli scrittori in erba: “Tanto tutti quelli giovani che vengono pubblicati dai grandi sono dei raccomandati”. Oppure no. 🙂
La verità è che in giro ci sono un sacco di storie, alcune sono belle, alcune sono brutte e non sempre tutto quello pubblicato dai Grandi è di qualità.
Qualche anno fa ho scoperto il libro di un esordiente, che all’epoca pubblicava utilizzando uno pseudonimo, perché raccontava una storia vera in una città italiana. Quel libro, pubblicato nel 2009, alla fine di questo mese diventerà un film e avrà come protagonista Fabio Volo, ma questa è un’altra storia, e presto avremo modo di parlarne.
Il libro di oggi si intitola Studio Illegale, edito da Marsilio, originariamente solo di Duchesne, oggi sappiamo che dietro il nome di quel blogger che ha dato vita ad un testo venduto in 50mila copie, si nascondeva Federico Baccomo.
La storia racconta di Andrea Campi, un avvocato. Ma non un avvocato qualunque, è un avvocato d’affari. Vive a Milano e lavora per uno degli studi più prestigiosi della provincia lombarda. Ed è proprio tra il suo studio e una albergo di Dubai che la sua vita prima scorre sui classici binari e poi devia forse per mai più ritornare indietro. Quella di Andrea Campi è la storia simile a molti giovani professionisti, che siano uomini o donne, che hanno deciso di scommettere tutto sulla loro carriera di legali, schiacciando come dei carri armato tutto quello che passa loro davanti. Non esistono più vacanze, le fidanzate sono un optional. A loro bisogna dedicare troppo tempo.
Andrea Campi vuole fare carriera e viene travolto dal vortice in cui lo trascina il suo capo, un vero e proprio barracuda nel campo delle transazioni tra diverse società e colossi industriali.
La sua vita è scandita dalle clausole dei contratti che redige, dalle cravatte che devono essere sempre al loro posto, dai pranzi veloci, agli aperitivi saltati perché si è sempre in ritardo. Andrea Campi non è nemmeno capace di prendersi cura di un piccolo pesciolino rosso, destinato a morire senza che il suo padrone si ricordi di dargli da mangiare.
Ad un tratto però qualcosa esplode in questa giovane promessa dell’avvocatura milanese. Andrea si accorge che la vita scorre e che lui non è che uno spettatore che per giunta non è seduto nemmeno in prima fila e che per questo non riesce a cogliere tutto quello che vorrebbe.
Il libro ripercorre la storia dell’autore che per anni, dal suo blog, studioillegale.wordpress.com (prima il blog era su piattaforma splinder, che ha chiuso i battenti il 31 gennaio 2012) ha raccontato di un mondo a molti sconosciuto. Delle sue contraddizioni. Dei suoi problemi e della sua durezza. Duchesne/Federico Baccomo, grazie alla figura di Andrea Campi, ha descritto con ironia un settore a molti sconosciuto.
Duchesne ha debuttato sul web nel 2007, parlando dei suoi coetanei, e dei praticanti come dei “moderni schiavi”, che non hanno la minima idea delle difficoltà che dovranno affrontare. L’ultimo post è proprio del 2009.
Studio illegale è una riflessione ironica e amara di un mondo conosciuto solo da chi ne fa parte. Una critica profonda. Rimane da chiedersi se l’autore abbia davvero quella voglia di fuga che ha regalato al protagonista del suo romanzo. Ma mi piace pensare che lui ce l’abbia fatto e che abbia trasformato il suo blog in un libro.
E voi avete un’idea particolare? Scrivete un blog? Avete un libro nel cassetto? Avete provato a mandare i vostri scritti ad una casa editrice? Che è successo?
(Studio Illegale/Federico Baccomo/ Marsilio Editore/ pp.320/ euro 12,00)
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