Regalatemi un libro e mi renderete la persona più infelice della terra 🙂 Certo, ci sono le eccezioni. La verità è che ancora non ho ben capito quale sia l’algoritmo sulla base del quale io riesca a scegliere un libro piuttosto che un altro e quindi quando, per caso, succede che qualcuno mi regali un libro…ecco…mi sembra quasi che qualcuno abbia scelto per me. E NON MI PIACE!
E’ chiaro, come dicevo, che ci sono delle eccezioni, soprattutto quando qualcuno mi regala qualcosa che avrei voluto comprare io, oppure quando le dediche vengono scritte dopo che ho deciso che il libro me lo tengo 🙂 Si, perché in un paio di occasioni avrei voluto cambiarlo ma il patatrack era fatto.
Mi sembra una bella confessione. No?
Ma veniamo ad oggi. O meglio, ad un anno fa. Perché un anno fa, due miei cari amici, Paola e Danilo, hanno fatto quello che non avrebbero dovuto e mi hanno regalato il libro di cui vi parlo oggi, Tre volte all’alba, Alessandro Baricco (Feltrinelli). E’ successo per il mio compleanno e dopo avere scartato il mio regalo ha chiesto loro di metterci una bella dedica perché avevo deciso di tenerlo. Uno perché, confesso, non avevo mai letto nulla di Baricco, due perché il libro non si presentava come un mattone impossibile da leggere. Così su una delle prime pagine del mio Tre volte all’alba, ci sono due delle più belle dediche che qualcuno abbia mai osato mettere su uno dei miei libri 🙂 (Complicata sono 🙂 lo so)
In ogni caso ci ho messo quasi un anno per leggere questi tre racconti e il primo l’ho iniziato almeno cinque o sei volte a distanza di mesi. Alessandro Baricco, come ho scoperto poi, aveva parlato di questo libro in un suo precedente romanzo Mr Gwyn (a proposito del quale non farei scommesse) e poi ha deciso di scriverlo davvero.
Tre volte all’alba, si compone di tre racconti che cominciato tutti e tre nella hall di un albergo e, tutti e tre, che sembrano collegati tra di loro, hanno al centro della loro trama, una donna che lotta e che lo fa a cominciare da qualche ora prima dell’alba. Nonostante ad incontrarsi siano degli sconosciuti, e che lo facciano per poco tempo, i caratteri dei personaggi ne escono ben delineati, perché tutti hanno un passato importante alle loro spalle e nella notte, prima dell’alba, hanno voglia di raccontarlo, per raccontarsi e farsi conoscere dal proprio interlocutore.
Considerazione. E’ vero, le tre storie sono staccate l’una dall’altra, ma la mia sensazione, sbagliata per altro, è stata quella di essermi persa qualcosa perché tra un racconto e un altro non poteva che esserci un collegamento.
Nel primo capitolo una donna incontra nella hall di un albergo un venditore di bilance e tra i due comincia un dialogo che mano a mano si accende. Nel secondo capitolo protagonista è invece una ragazzina che nell’albergo va con il suo fidanzato, un giovane aggressivo e volgare, qui la giovane incontra il portiere che le apre gli occhi e, in qualche modo, la aiuta a fuggire da una vita che sembra predestinata. Nel terzo capitolo, infine, una donna poliziotto fa un viaggio con un ragazzo che ha visto bruciare la sua casa con dentro entrambi i genitori; la donna porta il bambino da un amico e scoprirà che c’è sempre speranza.
Insomma, il libro è piccolo, ma non per questo poco impegnativo.
(Tre volte all’alba/Alessandro Baricco/Feltrinelli/ pp.94/ 10,00 euro)
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