Il titolo in italiano, Tutto per una ragazza, è davvero una schifezza. Molto, davvero molto meglio, quello originale (Slam) per questo romanzo di Nick Hornby per il quale – al tempo della sua uscita – non ho saputo resistere: l’ho acquistato prima in lingua originale e poi, una volta edito anche in lingua italiana, l’ho acquistato per poter dare un voto anche alla traduzione.
Il titolo, lo abbiamo detto, fa proprio schifo. E non soltanto perché non rende correttamente l’idea del libro in sé e della sua natura… Ma anche perché in qualche modo “ghettizza” il libro e lo pone sul mercato come un titolo “per femmine”. Un errore non da poco, a mio avviso. Anzi di più. In qualche modo, infatti, il titolo italiano “consegna” il romanzo a un pubblico prettamente femminile (e quale adolescente maschio leggerebbe mai un libro per femmine?)… Io invece credo che questo libro dovrebbe entrare a far parte degli scaffali personali di ogni adolescente maschio – per compiere quella sorta di educazione sentimentale che oggi non si sa a chi sia davvero delegata – prima ancora che delle biblioteche delle ragazze. Inoltre, il titolo originale richiama molto di più le caratteristiche del protagonista della storia: Sam Jones, un sedicenne problematico amante dello skateboard (“Slam” è proprio una delle “figure” degli skater ed è anche una sorta di metafora di ciò che accade nella vita del protagonista, visto che significa “sbattere” o “fine improvvisa di qualcosa”) e fan del più famoso e importante skater del mondo: Tony Hawk.
Il tema al centro del romanzo – ma per scoprirlo basta leggere la quarta di copertina – è la genitorialità in età adolescenziale. Nulla a che vedere, però, con “16 anni e incinta” il programma televisivo che racconta le vicende di ragazze madri negli Stati Uniti (da poco tempo è stata realizzata anche una versione italiana del programma), impostato come un documentario-reality. Anzi, l’evento che muove gli eventi che si dipanano nel romanzo… E’ quasi marginale. Questo sebbene sia il motore di tutto quello che leggeremo.
Sam ha il sogno di essere il primo della sua famiglia a frequentare l’Università, ma sogna anche di diventare «il J.K Rowling degli skater», proprio come il suo idolo con il cui poster Sam si confida ogni giorno. Quello che il lettore si trova sotto gli occhi è il flusso di coscienza ininterrotto di Sam che racconta della sua vita, dei suoi rapporti con il mondo degli adulti, di se stesso, dei suoi desideri, delle sue paure… Di se stesso, insomma, per cercare di traghettare con facilità oltre il complesso e pericoloso periodo dell’adolescenza.
Quello che Sam, all’inizio del romanzo non sa, è che incontrerà Alicia e se ne innamorerà perdutamente (all’inizi, in realtà, vuole solo “vedere come va”). Certo, però, non vuole “sbagliare” come hanno sbagliato i suoi genitori, che lo misero al mondo a 17 anni, troppo giovani e dunque rimasti a cavalcioni di due ruoli (quello di genitori – appunto – e quello di fratello/sorella maggiori) che oggi conducono una vita molto distante da quella che sognavano da ragazzini. Non voglio approfondire di più la trama, perché in qualche modo è davvero impossibile non rovinarla. Non perché vi svelerei chissà quali misteri, ma perché l’intreccio della narrazione di complica e dà vita a una catena di eventi che proietterà i due protagonisti nel mondo adulto.
Nick Hornby è un vero maestro nel raccontare l’adolescenza (lo aveva già fatto in Come diventare buoni e in Un ragazzo, romanzi che spero di avere il tempo di recensire a breve): è incredibile la sua capacità di dare vita a personaggi che sembrano emergere da fatti di cronaca, così realistici, da poter essere davvero il nostro/la nostra vicino/a di casa. E poi Sam è davvero un personaggio meraviglioso e indimenticabile. Impregnato di tutte quelle caratteristiche proprie dell’adolescenza, Sam navigherà in tutti i dubbi che un evento come quello di cui è protagonista ti pone davanti. Un romanzo di formazione che tutti dovrebbero leggere, anche per riuscire a capire meglio cosa sia quello strano universo che a un certo punto i figli attraversano… E potere – se si è già genitori – dare una mappa (quanto più dettagliata possibile) per uscirne indenni. Leggetelo e regalatelo a quante più persone potete. Visto che molti genitori non fanno più il loro mestiere e che la scuola non si decide a istituzionalizzare un corso di educazione sessuale, farete del bene a molte giovani generazioni. Il libro infatti – se pure ambientato in Inghilterra dove la percentuale di genitori teenager è molto alta, tanto da considerare la questione un problema sociale – ci sono anche moltissime informazioni sul tema e indicazioni sui gruppi di sostegno e sulle opzioni di libertà possibili.
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(Tutto per una ragazza di Nick Hornby, Guanda Editore, pagg. 272, euro 15)