Ho troppi libri per le mani in questo momento.
Uno lo leggo a mare (e non è che ci stia andando proprio tantissimo quest’estate), uno lo leggo dopo pranzo (e non è che abbia tutto questo tempo per riposare ultimamente), uno lo tengo nella borsa del maneggio (un posto dove al massimo si leggono gli ordini di partenza delle gare), uno lo tengo nella borsa (e ancora non l’ho neanche iniziato), uno lo tengo sul comodino (è lì da almeno un anno e mi manca sempre l’ultimo maledetto capitolo) e uno lo leggo sull’iPad (perfetto per le letture notturne).
Ed è proprio quest’ultimo che ha vinto e che, stanotte, intorno all’una, è stato contrassegnato come “libro letto”.
Si tratta dell’ultimo libro di Andrea Camilleri, Un covo di vipere, edito da Sellerio. Diciamo che ho giocato facile, perché Camilleri, una volta che lo inizi non puoi che finirlo a stretto giro, soprattutto io che avevo scoperto l’assassino già a metà libro e mi chiedevo come mai Montalbano non “s’addumasse” della cosa 🙂
Stavolta il commissario di Vigata ha a che fare con l’omicidio del ragioniere Cosimo Barletta, ucciso, apparentemente, da un colpo di pistola alla testa. Quello che sembra da subito un delitto inspiegabile, mano a mano si circonda sempre più di un fitto alone di mistero.
Barletta, il cui corpo è stato ritrovato dal figlio Arturo, nel sul villino al mare, a Montalbano e ai suoi sembra un tranquillo “sissantino” con due figli, un maschio e un a femmina, Giovanna. Ma con il passare delle ore, le indagini fanno emergere una vita parallela, fatta di minacce e ricatti, di esagerazioni e di intrighi a dir poco sordidi, tanto che alla fine, Montalbano, dovrà fare i conti con se stesso per accettare quella verità alla quale lui stesso non vuole credere.
Un covo di vipere è il ventunesimo libro che Camilleri dedica al Commissario Montalbano. Leggendo la parte finale del romanzo ho scoperto che, nonostante sia stato pubblicato all’inizio di questa estate, è stato scritto nel 2008, come confessa lo stesso Camilleri. La Sellerio ha ritenuto opportuno posticipare la pubblicazione perché qualche anno prima era stato pubblicato La luna di Carta.
Di certo c’è che questo libro è davvero bello e speriamo che Camilleri torni presto in libreria con qualcosa di nuovo.
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