No, non si tratta di un errore di battitura. Oggi parliamo di Virginia Wolf… Perché un male oscuro ha rubato una lettera al suo cognome, trasformandola in un lupo. Più precisamente…
“Un giorno mia sorella Virginia si è svegliata che aveva un lupo dentro. Faceva versi da lupo e si comportava in modo strano. […] Io ho fatto quello che potevo per farla contenta”. Inizia in questo modo “Virginia Wolf. La bambina con il lupo dentro” di Kyo Maclear e illustrato con grazia e garbo da Isabelle Arsenault, pluripremiata illustratrice canadese.
Voce Narrante è la futura pittrice Vanessa Bell. Soggetto della narrazione la futura scrittrice Virginia Woolf. Entrambe sono alle prese con il male oscuro, ma qui a rimanere schiacciata da questo male che toglie la voglia di vedere i colori e capovolge il mondo intero, lasciando muti e annichiliti è la piccola Virginia: non c’è per nessuno, non vuole vedere nessuno, non le interessa nulla e niente la fa stare meglio…Vuole solo stare in camera sua. Il suo malessere le ha prosciugato anche le parole.
Anche Vanessa, di riflesso ne è presa, perché il rapporto di sorellanza è unico… E allora Vanessa sa quello che sa fare meglio: prende pennelli e colori e dipinge le pareti della stanza della sorella. Dipinge fiori, farfalle, alberi, uccelli. Un giardino bellissimo, con l’altalena per poter volare (e pensare) in alto, perché quando si è giù o ci si sente giù bisogna andare su. Dipinge un mondo magico, il mondo dei sogni di Virginia: unico luogo a non essere toccato dal male oscuro. Vanessa per sua sorella Virginia inventa Bloomsberry: dove ci sono boccioli di caramelle e dolcetti glassati, dove la malinconia e la tristezza non esistono. E quando Virginia si sveglia comincia a colorare e poi a esplorare questo mondo perfetto. E poi comincia a dipingere accanto alla sorella. E il gioco, la magia, funziona: l’indomani il lupo non c’è più, gli ululati sono spariti insieme al nero che aveva stretto il cuore della bambina… Il mondo non è più capovolto. E la mano che Vanessa aveva teso a Virginia è servita a ricondurla a casa.
Chi conosce la storia delle due sorelle al secolo Stephen, in arte Vanessa Bell e Virginia Woolf, riconosce i tratti biografici della loro vita e nota affinità e assonanze che fanno leggere gli eventi in modo diverso. Bloomsberry è forse il Bloomsbury, circolo di artisti che le sorelle fondarono nell’omonimo quartiere di Londra? Ma la storia di queste due sorelle è il pretesto per raccontare di amore tra sorelle, per l’arte e per i giardini… Ma anche sul potere dell’immaginazione e della fantasia.
A tradurre la voce di Kyo Maclear è Beatrice Masini (ve l’avevo detto che è una fantastica, no?) che tratteggia con la delicatezza della sua penna lieve il tema (molto impegnativo) dell’albo illustrato.
A me, infine, ha in qualche modo ricordato “Lo stralisco” di Roberto Piumini che affronta un altro tema difficile quello della malattia e della morte. In questo caso è un padre a far conoscere il mondo al suo bambino che non può vivere all’aria aperta né vedere la luce del sole attraverso le opere d’arte di un pittore turco, incaricato di dipingere tutte le pareti di casa di mondi sempre nuovi. Anche ne “lo Stralisco” la forza e il potere dell’arte e dell’immaginazione emergono con prepotenza… Insieme al senso dell’amicizia vero balsamo per ogni dolore e sofferenza.
I due libri sono distanti per l’età dei destinatari (anche se in entrambi i casi – 5 anni per l’albo illustrato, 8 anni per il racconto lungo di Piumini – l’età consigliata è troppo bassa), ma a mio avviso le intenzioni sono similari. Meravigliosi, entrambi. Da mettere in bella mostra sui propri scaffali.
C
(Virginia Wolf. La bambina con il lupo dentro di Kyo Maclear, Rizzoli, pag. 32, euro 13)